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Dalle Smart-cities alle Eco-cities: il paradigma della sostenibilità L’11 dicembre 2019 si è svolta la “mattinata di studio” dal titolo “Dalle Smart-cities alle Eco-cities: il paradigma della sostenibilità

Antonio Speranza

Sintesi intervento SIPS Ecocities 11 Dicembre 2019

Nel Luglio del 2014 l’ONU pubblicò un rapporto in cui evidenziava che “… oggi il 54 per cento della popolazione mondiale vive in aree urbane, una percentuale che dovrebbe aumentare al 66 per cento entro il 2050.” Da allora diverse tendenze si sono registrate nella ricerca sullo sviluppo delle città, ma certamente una tendenza dominante è stata quella mirata a potenziare i supporti di comunicazione mediatica per lo sviluppo economico, comunemente denominata problematica “Smart cities”. Più di recente l’enfasi è andata rapidamente spostandosi verso la preservazione delle qualità ambientali: dallo “smart” allo “eco” e la problematica è divenuta sempre più centrale nel generale contesto delle ricerche ambientali. Un solida conoscenza della problematica generale Eco-cities e di alcuni suoi sottoinsiemi (come rifiuti, trasporti, comunicazioni) – il tutto declinato nelle varie tipologie di città (città continentali, città del mare, ecc.) – deve far parte del bagaglio culturale dei giovani non solo in vista della loro formazione come cittadini, ma anche in vista delle potenzialità di creazione consapevole di lavoro qualificato e qualificante che il settore prospetta.

Dal punto di vista conoscitivo i problemi della città sono stati trattati in termini di “Urbanistica” in cui l’approccio fenomenologico descrittivo ha prodotto, come in altri settori (Linneo e la classificazione degli esseri viventi, ad esempio), capolavori di letteratura scientifica. Le risorse osservative, computazionali, di gestione dati, ecc. attuali agevolano lo sviluppo della visione di città come sistema complesso (nonlineare) e complicato (con molti gradi di libertà) visione che particolarmente si presta ai processi di ottimizzazione la quale, tuttavia, sempre richiede la definizione esterna (espressa dai decisori) dei parametri di funzione costo (da massimizzare o minimizzare) e della loro gerarchizzazione.

Mentre si sviluppa, lungo le diverse linee, la conoscenza sulle città occorre gestire il rapporto collettivo emotivo (sempre presente nella società, ma attualmente enfatizzato dalla diffusione dei rapporti mediatici). Esempi rilevanti sono gli “ecomostri”, la “globalizzazione”, ecc. che richiedono un’analisi “non emotiva” e ben documentata: questo sarà uno dei principali fronti d’impegno delle nuove generazioni: fatti non foste a viver come bruti,ma per seguir virtute e canoscenza

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